Il 28 maggio 2019 è stato presentato a Roma nella sede della Federazione della stampa, per iniziativa di GiULiA Giornaliste e Uisp, il documento “Media, Donne e Sport: idee guida per una diversa informazione”.
Il presupposto del manifesto, nato in contemporanea con i grandi successi dalla Nazionale azzurra di Milena Bertolini al Mondiale di Francia, recita testualmente che “mentre a difendere i colori dell’Italia ai mondiali di calcio è solo la squadra femminile, le donne dello sport continuano a venire: pagate meno, insultate da “tifosi” e genitori e ragazzini, raccontate poco, definite con terminologia maschile, fotografate vista glutei”.
Vale la pena, a distanza di oltre un anno e in prossimità della ripresa del campionato di serie A femminile programmata per sabato 22 agosto dopo un lungo stop di quattro mesi per l’epidemia covid-19, riproporre a futura memoria il testo del manifesto che potete >>> leggere integralmente QUI.
C’è ancora molto da fare in materia di informazione, quando si parla di calcio femminile.
Basti ricordare che, stando a “I numeri dello sport 2017” del Coni, lo sport italiano è ancora di forte impronta maschile, ma “nel sistema sportivo diverse iniziative mirano a sostenere la partecipazione delle donne. Sebbene l’incidenza delle atlete negli ultimi anni stia gradualmente aumentando, le donne sono sottorappresentate negli organi decisionali delle istituzioni sportive, a livello locale, nazionale ed europeo. Nel 2017 la quota delle atlete ha raggiunto il suo massimo storico con il 28,2% contro il 71,8% degli atleti maschi, su 4,7 milioni di tesserati complessivi”.
Partendo da questi presupposti, i media dovrebbero adoperarsi a tutti i livelli per valorizzare gli aspetti più significativi di un movimento con peculiarità del tutto specifiche che si fonda su valori che traspaiono con chiarezza dalla storia che ha posto le fondamenta del football in versione rosa >>> “ Calcio femminile, una lunga storia di valori e di passione”.
Fonte: uisp.it