Serie A Femminile, Serena Toma Menotti si aggiudica “One of us”

La vincitrice della prima edizione femminile di One of Us è Serena Toma Menotti, classe 1999. Si è aggiudicata una borsa di studio per prendere parte a un periodo di allenamento, durante la preparazione estiva, con uno dei club della Serie A TIMVISION.

  • One of Us è il primo talent game digitale dedicato al calcio che quest’anno – grazie alla collaborazione con la Divisione Calcio Femminile – ha deciso di puntare sulla partecipazione femminile. Lo scorso 4 aprile si è chiusa la prima fase, quella delle selezioni online che, numeri alla mano, si sono rivelate un vero successo: 38.000 profili complessivi sull’app One of Us, 2000 profili di calciatrici aperti di cui 1002 ragazze attive. Il percorso è stato costituito da diverse challenge, che hanno raccolto il sostegno di migliaia di supporter interattivi nel giudicare i video delle performance caricati dalle giocatrici.

Presso il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia (nella foto), una giuria di tecnici federali selezionati dalla Divisione Calcio Femminile ha assistito alle semifinali alle quali hanno partecipato 60 ragazze che si sono sfidate in un triangolare. Il minitorneo si è sotto la supervisione del tecnico della Nazionale Femminile Under 19 Enrico Sbardella.

Nel pomeriggio, si è svolta la finale 11 contro 11 – vinta appunto dalla squadra di Serena Toma Menotti – votata come la migliore in campo.

Alla manifestazione ha partecipato anche il presidente della Divisione Calcio Femminile Ludovica Mantovani: “Queste ragazze – ha sottolineato – sono arrivate stamattina da tutte le parti d’Italia e hanno subito fatto gruppo con educazione e determinazione. Ascoltarle raccontarsi una ad una è stato forse ancora più emozionante di vederle giocare con il sorriso. Età diverse, esperienze diverse ma con una passione che le unisce e con alcuni aneddoti che meriteranno approfondimenti. Grazie a loro ci siamo avvicinati al territorio e alla nostra mission di abbattere le barriere culturali che hanno caratterizzato troppi dei loro percorsi di vita”.

Fonte: Ficg

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