Il presidente del Napoli, Raffaele Carlino, ha rilasciato una lunga intervista per spiegare quanto accaduto nella partita che la sua squadra ha perso al 98’ contro la Sampdoria Women. La riporta il sito napoli.zon.
Una gara segnata da una serie di episodi negativi, ritenuti a senso unico dal club, che hanno indotto la società azzurra a emettere un comunicato ufficiale di protesta molto equilibrato nei toni ➡️ QUI.
“Qualcosa non quadra, non capisco cosa stia succedendo. Il movimento femminile non mi sta piacendo”, ha esordito Carlino. Poi si è sfogato, parlando a ruota libera.
Ha puntato il dito su quella che, al momento, è la principale criticità della Serie A. Una categoria proiettata dalla Divisione Calcio Femminile del presidente Ludovica Mantovani verso un professionismo altamente selettivo. Con un format a 10 sole squadre che, di fatto, potrebbe portare ad azzerare la partecipazione della componente dilettantistica al massimo campionato nazionale.
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È d’obbligo sentire sempre l’altra campana, quando si decide di intraprendere un percorso lungo il quale molti ci lasceranno le penne. Ci limitiamo a sottolineare due cruciali riflessioni del presidente Carlino.
✅ “Nessuno fa una dichiarazione a favore nostro. Siamo sfortunati a prendere arbitri che non sono all’altezza del professionismo? Allora che cambiassero atteggiamento oppure arbitri, visto che oggi il calcio femminile comincia a costare. Purtroppo non è una nostra colpa se non abbiamo il maschile e se chi ha il maschile non vuole fare il femminile, non capisco perchè deve essere una colpa di Carlino e soci”
✅ “Lotteremo per rimanere in serie A, contro tutti e contro tutto. Per il ruolo che ho e per la società ci sarò fino a giungo. Poi, a giugno, tirerò le somme su ciò che significa calcio femminile. E ripeto il Napoli Femminile è uno dei pochi club che oggi ha vinto sul campo, non abbiamo comprato nessun titolo perche per me si vincono sul campo (ndr: chiaro il riferimento alla Samdoria Women che ha rilevato il titolo della Florentia San Gimignano). Se tutto questo deve essere penalizzato dai sacrifici fatti, di tasca nostra e da 14 anni consecutivi, mi dispiace andremo ad investire altrove, in uno sport più pulito dove rimangono i valori che fino a ieri hanno contraddistinto il calcio femminile”.
▶️ Ognuno potrà liberamente valutare il peso e il significato di queste (dolenti) affermazioni. Certo è che la perdita di un dirigente di grade profilo come Raffaele Carlino, che rappresenta da molti anni l’anima dilettantistica del movimento, sarebbe una grave perdita per il sistema e per la sostenibilità futura. In termini di capitale umano e di capitale economico.
▶️ Il fatto è che il calcio maschile naviga davvero in cattivissime acque. Potrebbe farcela a non tenere a galla neppure se stesso. Figurarsi una componente femminile “professionalizzata”, la cui gestione a medio termine rischia di diventare insostenibile.
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