✅ La crisi post-pandemica sta falcidiando i bilanci dei club europei. In misura ancora più significativa di quelli italiani, i cui conti economici erano già da lustri in profondo rosso. La crescita, di durata ventennale, si è ormai interrotta. Il futuro del movimento calcistico, sul versante maschile, è fortemente in bilico.
✅ L’Uefa ha certificato che 120 club sono, addirittura, a “rischio esistenziale”.
✅ Quali potranno essere le conseguenze di questa deriva economica sulla Serie A Femminile che al professionismo sta tentando, faticosamente, di affacciarsi? Le molteplici criticità dalle quali è afflitta la Divisione Calcio guidata da Ludovica Mantovani, impongono una seria riflessione sul futuro del movimento in termini di sostenibilità economica.
✅ Il precipizio del calcio italiano maschile, appesantito da una crisi di ricavi della quale è ancora difficile intuire la portata, avrà conseguenze importanti anche sul versante femminile? I club cloni delle società professionistiche potrebbero essere, a breve-medio termine, penalizzate in termini di budget? I trasferimenti economici alla componente ‘rosa’ saranno ridimensionati? Su quali forme di finanziamento alternative potranno contare i club della Serie A Femminile?
✅ Tante (troppe?) sono le domande ancora senza risposta, ogni volta che si parla del movimento femminile e della sua transizione verso il professionismo. Resta il fatto che – a livello maschile – il crollo degli introiti da ticketing, da marketing e da vendita dei diritti tv potrebbe essere di portata tale da generare un circuito vizioso. A tutto danno della componente femminile dei club professionistici italiani.
➡️ Si tratterà di monitorare con attenzione i passaggi che saranno stabiliti dalla Divisione Calcio Femminile per attraversare il guado senza andare sott’acqua. Riuscirà nell’intento? Lo scopriremo solo vivendo.