☑️ La delusione dell’Europeo va in archivio. Così speriamo tutti. L’eliminazione nella fase a gironi della Nazionale di Milena Bertolini, tornata a casa con un pugno di mosche dopo aver alimentato grandi aspettative, ha suscitato polemiche in quantità industriale. Non poteva andare diversamente.
☑️ Sui social – non certo sui media che hanno esercitato l’imprescindibile diritto di critica per raccontare una spedizione fallimentare – i toni sono spesso travalicati in insulti da osteria. Niente di nuovo sotto il sole. Da che mondo è mondo succede sempre così, quando le cose vanno male. Un malvezzo di portata mondiale, non solo italiana.
☑️ Il presidente della Figc Gabriele Gravina, che ha molta voce in capitolo nella questione, ha provato ad allentare le tensioni con dichiarazioni rasserenanti.
☑️ Resta il fatto che Milena Bertolini è nell’occhio del ciclone. Finire ultimi, dopo 40 giorni di ritiro e all’interno di un girone abbordabile, è un esito poco apprezzabile e ancor meno accettabile. Sarà la Federazione ad assumersi la responsabilità di come procedere. A Cesare quel che è di Cesare.
☑️ Anche Sara Gama, capitana di mille battaglie e orgoglio del calcio fmminile, è finita nell’occhio del ciclone. Immeritatamente, va detto. Ma si sa, l’opinione pubblica e i tifosi sono sempre alla ricerca di un ‘colpevole’ sul quale riversare il proprio astio spesso non giustificato.
☑️ Resta l’incomprensibilità dell’utilizzo di una giocatrice fisicamente ridotta ai minimi termini. Perché le è stato permesso di giocare? Perché lei stessa non si è tirata indietro, visto che si conosce sicuramente meglio di qualsiasi altro? Perchè esporla a questa figuraccia?
➡️ Ora è il momento di chiudere con le polemiche e di guardare avanti. Sta per cominciare lo storico campionato dell’era professionistica del calcio femminile. Merita tutte le attenzioni possibili. La crescita del movimento va sostenuta e aiutata.
➡️ Lasciamo diradare gli ultimi ‘fumi’ del terribile incendio europeo, in linea con questa lunga e terribile estate calda, e rituffiamoci nell’attualità per realizzare un futuro degno di questo nome.