Appena il tempo di riscaldare i motori e catalizzare l’attenzione dei tifosi, che c’è subito uno stop. La Serie A femminile, dopo aver giocato la prima giornata, si ferma due settimane per dare spazio alle Nazionali.
Campo libero alle Azzurre della ct Milena Bertolini (impegnate nella qualificazione del Mondiale) e alle Nazionali Giovanili (Under 17 di Jacopo Leandri e Under 19 di Selena Mazzantini) che si preparano alla prima fase di qualificazione dei rispettivi campionati europei. Si raduna anche la Under 23 di Nazzarena Grilli, il serbatoio dal quale pescherà nell’immediato la Nazionale maggiore.
Tutto bene. Tutto giusto. Tutto, se si vuole, anche doveroso.
👉🏼 Ma è davvero producente – per un campionato appena entrato nell’era professionistica, composto da appena dieci club e con l’obiettivo primario della penetrazione del brand – fermarsi quando si è appena cominciato?
👉🏼 Non sarebbe stato preferibile, considerato che tutte le giocatrici sono già allenate in quanto reduci dai ritiri delle rispettive società (ormai professionistiche), programmare la prima di campionato dopo gli impegni delle Nazionali? Per dare al torneo quell’intensità che nasce anche, e soprattutto, dalla continuità?
Diversamente, che razza di festa è stata messa in piedi? Un vero mortorio.