Da subito Calciopress ha ritenuto opinabile e affrettata la scelta di entrare nell’era professionistica del calcio femminile con una Superlega formata da appena 10 club. Un numero davvero risicato che, a memoria, non ci sembra abbia riscontro in Europa a questi livelli.
Se poi un campionato già così striminzito è continuamente interrotto da una serie estenuante di soste più o meno condivisibili, ci si domanda perplessi che razza di festa sia stata organizzata dalla Figc e dalla Divisione Calcio Femminile per dare visibilità a un evento che loro stessi hanno definito di portata epocale.
👉🏾 Partendo da queste premesse potrebbe verificarsi un fatto molto curioso. Ovvero che l’interesse dei tifosi si possa dirotta sulla Serie B. La cosiddetta cadetteria, lasciata inspiegabilmente a galleggiare in ambito dilettantistico – pur restando sotto l’egida della Divisione Calcio Femminile – e dunque sprovvista di significativi aiuti federali, ha una serie di punti di vantaggio rispetto alla massima serie.
- È formata da 16 squadre, un numero perfetto, e questo è già ossigeno puro per gli appassionati del pianeta calcio femminile.
- Le partite saranno giocate con continuità e si sa che l’intensità, nel calcio, è uno dei fattori vincenti per catturare l’attenzione dei tifosi.
- Le rose sono piene di italiane e non infarcite di straniere (molte di dubbio valore) come quelle della A: un dato fondamentale, in termini di valorizzazione delle giovani calciatrici, perchè è fondamentale essere utilizzate con grande continuità.
- Ci saranno due promozioni e tre retrocessioni e dunque, agonisticamente, la lotta sarà proprio una bella lotta.
👉🏾 Resta il problema del livello tecnico, che sarà certamente sollevato da alcuni addetti ai lavori. Basta scorrere la lista dei club iscritti (grandi piazze a iosa) e le rispettive rose. Crediamo che lo spettacolo, dal punto di vista sportivo, non verrà mai meno in serie B. Tempo al tempo.
Allora, viva la Serie B femminile! Occorre adesso che le sia offerta tutta la visibilità mediatica che indubbiamente merita.