La Arnold Clark Cup non comincia bene per Nazionale Femminile di Milena Bertolini. La vittoria del Belgio, maturata grazie a un gol preso allo scadere in ripartenza per una (grave e collettiva) disattenzione difensiva di giocatrici centrali molto esperte che fa il paio con la rete subita nel primo tempo, significa per l’Italia infilare la quarta sconfitta consecutiva su quattro amichevoli giocate in preparazione del Mondiale.
Un po’ triste, questa cosa. Certo non aiuta a tenere su il morale della truppa, e dei tifosi, in vista di un Mondiale che si fa sempre più vicino.
Se è vero che nella ripresa si è vista una certa reattività, bisogna sottolineare che le Azzurre dovrebbero essere toste dal 1′ senza concedere sempre troppo campo alle avversarie di turno. Nel caso del Belgio, fra l’altro, di caratura internazionale assai modesta.
Nel calcio il risultato conta. Come conferma la scelta della ct di proseguire lungo il solco già da tempo tracciato e che si sta dimostrando perdente. Un dato di fatto incontrovertibile che lascia pochi alibi a questo quarto passo falso consecutivo, anche perché le dinamiche di gioco non sono state proprio incoraggianti.
Un punto sul quale gli addetti ai lavori nella quasi totalità si sono trovati concordi, ma rispetto al quale la ct è stata fin qui molto (troppo) evasiva nelle sue scarne disamine.
👉🏿 Il tempo per trovare la quadra si fa, dunque, sempre più risicato. Anzi, a questo punto, si sta per azzerare. Ormai, in fatto di gruppo, la Nazionale potrebbe essere finita in un cul de sac. In un vicolo cieco, in una strada senza sbocco dalla quale sarà difficile tirarsi fuori. Nell’interesse generale del movimento, di cui la Nazionale è un traino fondamentale, ci auguriamo di essere smentiti dalla realtà dei fatti, come finora purtroppo non è. Il campo è un giudice implacabile, sia in positivo sia in negativo. Nel calcio accade (quasi) sempre.