La storia della Nazionale Femminile Under 19, attualmente guidata da Selena Mazzantini, è una lunga storia. C’è un capitolo in particolare che merita di essere raccontato, a futura memoria. Serve per ragionare sul fatto che il professionismo non è un meteorite precipitato dal cielo e che il terreno è stato preparato da lunghi e proficui anni di grande ‘dilettantismo’. Serve, soprattutto, a comprendere che il ruolo dei settori giovanili è stato da sempre cruciale per la crescita del movimento femminile. Oggi si tratta solo di raccogliere il testimone, usufruendo dei vantaggi di una situazione favorevole dettata dal passaggio epocale che stiamo vivendo.
👉🏾 Il 19 luglio 2008 la Nazionale Under 19 femminile conquistò il titolo di Campione d’Europa. Nella finale di Tours, le Azzurrine sconfissero 1-0 la Norvegia grazie al rigore trasformato al 71′ da Alice Parisi (nella foto, scattata nel 2008) e concesso per un fallo su Pamela Gueli. Per la squadra di Corrado Corradini anche un palo con Barreca. L’Italia succedeva alla Germania e iscriveva così per la prima volta nella storia il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione.
Il tabellino della gara
ITALIA UNDER 19 (4-3-3): Penzo; Bussu, Gama (c), Sampietro, Crespi (al 65’ Rodella); Barreca, Parisi, Pisano; Gueli (al 72’ Bonetti), Marchese (al 46’ Fusetti), Bonometti. A disp.: Buiatti, Rosucci, Bartoli, Lotto, Vitale. All.: Corrado Corradini
👉🏾 Mai prima di allora il calcio femminile era arrivato così in alto. Il ct Corradini, dopo aver consegnato giocatrici di grande valore alla Nazionale maggiore, lanciò una squadra di giovanissime. La più giovane di questo torneo. A firmare il gol della vittoria fu una ragazzina che giocava allora nel Trento, Alice Parisi e che aveva esordito nei mesi precedenti con la maglia della Nazionale maggiore. Come si ricava dagli archivi della Figc, emozionata l’autrice del gol ma soprattutto Corradini: “Una soddisfazione enorme e direi doppia, nessuno ci pensava. Siamo partiti tra mille difficoltà ma queste ragazzine sono state grandissime. Grandi donne, grandi professioniste”. E dunque il professionismo era intrinseco nella formazione delle giocatrici quando ancora il movimento era etichettato come dilettantistico.
👉🏾 Vi invitiamo a scorrere i nomi della lista completa delle convocate (tratta da Wikipedia), sarà molto istruttivo. Cliccando sul nome si apre la storia di ogni singola calciatrice. Una storia nelle tante storie che fanno la storia del calcio femminile italiano.
👉🏾 La prova provata che la formazione, se ben gestita e programmata, paga sempre. Un monito da tenere a mente, a futura memoria.