Calcio femminile, la lunga estate calda: nel mirino Nazionale, serie A, serie B e l’intera piramide

palla in rete

Il calcio femminile si avvia verso un’estate che potrebbe essere torrida anche in senso figurato. Una sintetica e panoramica riflessione sembra doverosa, anche se l’ottimismo resta la stella polare. Mai perdere la fiducia nel futuro, vero traino nella vita degli umani.

  • La Nazionale di Milena Bertolini si prepara a giocare il Mondiale australiano, che mediaticamente  potrebbe restare in ombra per le note difficoltà di assicurare la diretta delle partite. Le Azzurre hanno attraversato un momento (molto) opaco nelle amichevoli giocate finora. Le aspettative sono modeste. Il girone non agevole potrebbe complicare le cose alla ct, ma è perfettamente inutile fasciarsi la testa prima del tempo. Non resta che lasciare la parola al campo, giudice supremo delle scelte che saranno prese in chiave futura al termine del torneo intercontinentale.
  • La serie A formato Superlega non ha propriamente convinto. La scelta di giocare due poule per aggiudicare lo scudetto e decidere le retrocessioni, ancora meno. La base degli appassionati non sembra accresciuta con il passaggio al professionismo. Il fatto che la Figc e la DCF non forniscano con regolarità aggiornamenti statistici utili in questo senso e che la comunicazione mediatica sia davvero assai carente, non aiuta a formulare ipotesi credibili. Il format, a nostro parere, dovrebbe essere rivisto già a partire dalla prossima stagione >> LEGGI. Anche in questo caso non resta che attendere le decisioni che saranno prese, se mai saranno prese, nelle stanze dei bottoni.
  • La serie B a 16 squadre è stata appassionante, ma resta normativamente in un limbo. Si trova sotto l’egida della Divisione Calcio Femminile guidata da Ludovica Mantovani, il cui futuro è ignoto dopo la costituzione della Divisione Professionistica della Serie A Femminile (che si insedierà dal 1 luglio). L’anno prossimo la partecipazione al campionato cadetto sarà molto qualificata. Ci sembra fondamentale assumere al più presto decisioni sul futuro di una categoria il cui ruolo è decisamente notevole nel contesto del movimento femminile. Tutto molto nebuloso.
  • Il resto della piramide del cacio femminile – che comprende la serie C e il variegato mondo del dilettantismo oltre ai cruciali settori giovanili  – dovrebbe essere inquadrata all’interno di una riforma di sistema della quale però non ci sono sentori.

C’è molta carne al fuoco, dunque. Su quello che decideranno i cuochi, nulla ancora si sa. La comunicazione nel femminile, purtroppo, latita pericolosamente. Non è certo un buon viatico per la crescita del movimento, che avrebbe bisogno di essere tenuto costantemente nel centro del mirino. Cosa succederà allora? Lo scopriremo solo vivendo.

Sergio Mutolo

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