Se nel cielo blucerchiato, dopo un’estate turbolenta, è tornato il sereno, il merito va dato anche al coraggio e alla forza d’animo di Aurora De Rita, che sabato scorso ha trascinato la squadra alla vittoria sul Napoli con una rete e un assist. Un successo, il primo in questa edizione della Serie A, che premia l’attaccamento alla maglia delle calciatrici della Sampdoria.
Un gruppo di ragazze che “non ha mollato quando era facile farlo”, sottolinea il terzino classe ’99, e che ora è pronto a correre verso l’obiettivo salvezza: “Non c’è vittoria più vera di questa e i nostri occhi lo raccontano. Noi, il nostro primo arcobaleno, non solo l’abbiamo visto ma ce lo siamo andate a prendere”.
Tre punti conquistati grazie al tap in al 6’ di De Rita, che dieci minuti dopo ha servito alla perfezione Giordano per il definitivo 2-0. Freddezza sotto porta e visione di gioco, per una prestazione che oltre al premio di mvp del match le ha permesso di entrare nella Top 11 della Serie A stilata da Opta e in quella europea di DAZN. “È il frutto di tutti i sacrifici fatti precedentemente. É stato bello ritrovarmi nel mio sorriso!”.
L’ex calciatrice dell’Empoli, al suo quarto centro in A, ha festeggiato rievocando una delle esultanze più iconiche del calcio anni ’90. “L’idea è nata prima della partita nello spogliatoio. Il colletto della mia maglietta era rimasto su ed il fisioterapista scherzando mi dice ‘Au oggi fai goal tu, esulta con il colletto su alla Cantona’. Ho segnato e così ho fatto”. Insieme a lei, nella corsa verso la panchina conclusa con la posa alla ‘King Eric’, che incantava l’Europa con i Red Devils quando Aurora non era ancora nata, c’era anche Oliviero, che pochi giorni prima – con il sigillo siglato con il Pomigliano – ha regalato alla Samp la qualificazione ai Quarti di Coppa Italia: “Elisabetta è una sorella maggiore per me, questa rete è anche sua”.
De Rita non è mai banale, la giocata semplice non le si addice. Una qualità che mette in mostra anche fuori dal campo, come dimostra nel momento di svelare il suo rapporto con Genova, dove si è trasferita più di un anno fa, dopo l’esperienza in azzurro – che ha vestito anche con la Nazionale Under 23 – durata sei anni. “È una città da scoprire: il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni”. Il Doria è il suo porto sicuro, il club che l’ha accolta una volta terminata l’esperienza nella ‘sua’ Toscana.
Fonte testo: Figc Femminile