Il campionato della Juventus sta imboccato una strada imprevista e imprevedibile. Alla seconda del girone di ritorno la squadra di John Montemurro ha già perso due partite, entrambe nelle ultime sei giornate. E se quella con la Roma (1-3 a Biella il 5 novembre scorso) può trovare qualche giustificazione nella grande potenzialità delle giallorosse di Spugne, la sconfitta con la Samp nell’ultimo turno di campionato a Genova rimane una circostanza inspiegabile vista la differenza qualitativa tra le due compagini.
Nelle ultime sei partite, in soldoni, la Juventus ha subito due sconfitte (con la Roma e con la Sampdoria) e ha vinto quattro volte (con Como, Inter, Napoli e Pomigliano) ovvero squadre di livello non eccelso (compresi l’Inter irrisolta di Guarino e il pur sorprendente Como di Bruzzano).
È verosimile che la Juventus non abbia azzeccato il calciomercato. Non sono stati fatti i cambi necessari. Si sta insistendo su figure (forse abbastanza) logore. Non c’è stato nessun tentativo di ricambio generazionale: le giovani di valore del vivaio bianconero continuano a essere mandate in prestito in giro per l’Italia (nella foto, con la maglia della Nazionale, Sofia Cantore: una delle poche note veramente positive della stagione juventina).
L’involuzione tattica e di gioco della squadra è notevole, considerato anche il fatto che tutte le energie sono riservate al campionato dal momento che che la squadra è rimasta fuori dalla Champions League.
Sotto questo aspetto, per cercare di capire quelle che saranno le potenzialità della Juventus, non tanto per vincere il campionato ma quanto per conservare il secondo posto dall’attacco di un’arrembante Fiorentina, sarà paradigmatico il risultato della partita di Supercoppa in programma con la Roma il 7 gennaio.
Se (malauguratamente) anche questa partita non dovesse andare bene si potrebbe cominciare forse a parlare di crisi del progetto bianconero messo in piedi dal direttore generale Stefano Braghin e suffragato dalla scelta fin qui deficitaria di mettere Montemurro in panchina? E non si dovrebbe cominciare a parlare seriamente di un nuovo ciclo dal quale ripartire?