La Serie A Femminile e il silenzio mediatico: un problema serio per la ‘vera’ crescita del movimento rosa

Nell’ultimo week end di agosto prende il via – fra la palpabile indifferenza generale dei ‘mass media’ – il campionato della Serie A Femminile, guidato da Federica Cappelletti. Dal prossimo anno il format passerà dalle 10 attuali a 12 squadre per provare a dare un po’ di verve in più a un torneo non particolarmente attrattivo per i tifosi di calcio.

Ciò significa che quest’anno non ci sarà la ‘poule salvezza’. Retrocederà direttamente, nella serie B di Laura Tinari, una sola squadra. Verrà abolito lo spareggio fra la penultima in classifica e la seconda della cadetteria (che scenderà da 16 a 14 squadre con tre promozioni). Una soluzione del tutto condivisibile, ma che potrebbe rendere ancora meno entusiasmante il torneo della massima serie nazionale.

✳️ Il fatto è che – nonostante la svolta professionistica – le notizie intorno alla serie A Femminile sono sempre più ridotte ai minimi termini.

  • Lo spazio dedicato dai mezzi di comunicazione di massa (più o meno influenti), è striminzito che più striminzito non si può.
  • Anche a livello di Divisione l’informazione è abbastanza latitante.
  • Per non parlare dei dieci club iscritti che, salvo qualche rara eccezione, dispongono di siti internet non propriamente eccelsi in quanto a contenuti e news correnti sia.

Questa sostanziale indifferenza riduce i canali informativi a (rari) siti online dedicati (e non tutti, onestamente, di buon livello) e Gruppi Facebook che si danno molto da fare, ma con una diffusione limitata agli iscritti. Troppo poco, davvero troppo poco in termini prospettici, per la crescita che tutti a parole di cono di voler raggiungere.

✳️ Il silenzio mediatico è uno degli elementi che contribuisce al (faticosissimo) decollo del movimento rosa, per il quale è davvero arduo ritagliarsi un suo preciso spazio nell’immaginario collettivo. E così il calcio femminile rimane un prodotto di nicchia. In quanto alla massima serie nazionale, il rischio incombente è quello di ridursi a uno scadente sottoprodotto del corrispettivo maschile.

✳️ Per trainare la Serie A Femminile verso uno status di tipo professionistico che non si riduca a una mera ripulitura di facciata, servirebbe un po’ più di inventiva a livello mediatico. Magari condita da quel pizzico di follia e di visionarietà, che occorre sempre mettere in campo quando si punta a obiettivi complicati.

✳️ Gli addetti ai lavori dovrebbero avviare in tempo utile, anzi da subito, progetti e iniziative – anche e soprattutto in ambito comunicativo – conformi alla svolta epocale in atto. Sarebbe doveroso porsi interrogativi coerenti, per dare soluzione alle molteplici criticità da affrontare e risolvere.

✳️ Perché il modo più semplice, efficace e (quasi) infallibile per trovare buone risposte è proprio quello di porsi buone domande. O no?

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