Nadine Nischler dalla serie C alla Nazionale femminile è un (curioso) caso solo per chi non la conosceva: una bella carta da giocare in chiave azzurra per Soncin

Nadine Nischler, catapultata dalla serie C alla Nazionale via Como Women, è un caso solo per chi non la conosceva: un’altra appetibile carta da giocare per il ct Andrea Soncin.

L’attaccante del Como (sei gol segnati finora) è la vera grande sorpresa del girone di andata della Serie A Femminile e sta trascinando a forza di reti le lariane di Stefano Sottili (allenatore che viene dal maschile e che ha saputo valorizzarne il talento) verso posizioni di classifica prestigiose.

Nativa di Naturno, comune di poco più di seimila abitanti immerso nelle montagne dell’Alto Adige, Nadine fa un salto triplo (anzi quasi mortale). Dal Meran, squadra di serie C, passa al Como in Serie A e ora arriva anche la chiamata nella Nazionale maggiore.

👉🏽 A dirla tutta è la logica conseguenza di quello che Nischler ha fatto prima di vestire la maglia lariana. Il bottino di 40 gol segnati con la maglia del Meran parla da solo. Quaranta gol in Serie C, con le compagne che hanno fatto di tutto per aiutarla a fare cifra tonda, ma quaranta come le ore settimanali in uno studio di consulenza del lavoro (l’occupazione di Nadine come addetta alle paghe all’interno di uno studio professionale).

👉🏽 Di Nischler, in verità, si trovano ampie tracce quando ha vestito la maglia delle Nazionali Giovanili. Vanta infatti ben 13 presenze fra il 2016 e il 2017 (curiosamente senza aver segnato reti, anche perché giocava da difensore) nella Under 17.

Oggi, a 24 anni compiuti questo mese (l’8 novembre), Nadine è una giocatrice esperta che vanta anche quattro anni trascorsi in Germania a Norimberga. Alla fine torna a casa: una decisione arrivata dopo la maturità, “anche perché lì calcisticamente non avevo tante possibilità“.

A calcio, invece, aveva iniziato a giocare sulle orme del fratello Fabian, di due anni più grande, “il mio vero idolo. Lo andavo a vedere nel campetto del paese, finché mia madre non mi vide piangere perché non potevo giocare. E così è cominciato tutto“.

Visto quello che ha ‘combinato’ finora in serie A, assorbendo senza colpo ferire il passaggio dal dilettantismo al professionismo, le aspettative sono alte. Lo sono anche quelle del ct Andrea Soncin che sa di dover immettere volti nuovi in un gruppo ormai consolidato. Si cresce anche così.

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