La Nazionale Femminile si è radunata a Coverciano per preparare l’amichevole con la Germania che si giocherà lunedì 2 dicembre (calcio d’inizio ore 20.30, diretta tv su RaiSport) al ‘Vonovia Ruhrstadion’ di Bochum (nella foto).
➡️ Un bel banco di prova. Si tratta di una partita sulla carta molto difficile, contro un avversario tosto con cui i precedenti per le Azzurre non sono affatto positivi 👉🏿 Germania-Italia femminile, presentazione dell’avversario e tutti i precedenti.
Il 2024 è stato un anno che ha regalato alla Nazionale femminile – grazie alla vittoria nel proprio girone davanti a corazzate quali Olanda e Norvegia – la qualificazione diretta ai prossimi Europe senza passare dalla lotteria degli spareggi.
✅ Il ct Andrea Soncin guarda con serenità al futuro, consapevole delle proprie idee e del valore del gruppo. In conferenza stampa precisa: “Dobbiamo portare avanti la nostra identità di gioco, la ricerca della superiorità e il fatto di accettare di difendere anche in parità numerica. Dobbiamo cercare di avere il controllo della partita”.
Il 2024 è stato un anno indimenticabile per la sua Nazionale: “Di momenti da ricordare ce ne sono tantissimi. Abbiamo chiuso ogni raduno con un pizzico di nostalgia, perché stavamo costruendo qualcosa di unico e non volevamo perdere quegli attimi. Il momento più amaro è stato la sconfitta in Finlandia, ma proprio quel ko ha fatto partire dentro le ragazze la convinzione che si poteva fare di più, che possiamo giocarcela alla pari con squadre che venivano considerate più forti di noi”.
In quanto all’amichevole con la Germania “è stato scelto un avversario molto forte, differente rispetto all’ultimo che abbiamo affrontato, ovvero la Spagna, per caratteristiche di gioco. Ma dovremo affrontarlo con la stessa mentalità, perché vogliamo essere protagonisti sia in Nations League che all’Europeo”.
✅ Soncin vuole alzare ancora l’asticella: “Il nostro è un percorso di crescita che deve continuare; i risultati che otteniamo fanno da traino per tutto il movimento, ma da questo punto di vista lo sono ancora di più i rapporti che stiamo creando con i club, e questo vale anche per le nazionali giovanili. Come popolo, solitamente, siamo orientati a concentrarci sui risultati nel breve periodo, ma dobbiamo essere bravi a vedere la prospettiva a lungo raggio”.