Lo stop provocato dal Covid-19 ha frenato l’ascesa del movimento calcistico femminile lanciato, dalle imprese compiute nel Mondiale di Francia della Nazionale di Milena Bertolini, verso traguardi da lungo tempo cercati e sicuramente meritati.
Sabato 22 agosto il campionato di Serie A ha messo in calendario la prima giornata. Una scelta e condivisibile, quella operata dalla Figc di Gabriele Gravina e dalla Divisione femminile di Ludovica Mantovani (nella foto).
L’inizio avviene in una data anomala per il la massima serie nazionale. Arriva al termine di un periodo di preparazione stressante e rischioso, considerato il lungo periodo di sosta e il caldo afoso delle estati italiane.
Nonostante l’elevato rischio di infortuni, si è trattato di una scelta quasi forzata. La Nazionale azzurra a settembre riprende il suo cammino in vista della qualificazione al Campionato Europeo e lo spazio per i raduni davvero non c’era vista la cascata di eventi negativi che è piovuta sul calcio femminile >>> LEGGI QUI.
Partendo da queste considerazioni Calciopress, testata che si è occupata per molti anni del calcio di terza serie nazionale, chiede agli organi dirigenti di puntare seriamente all’introduzione dei cinque cambi a partita.
Si tratta di una scelta che lo stesso Gravina ha introdotto in Serie C, quando era presidente della Lega Pro di Firenze. Un’opzione (doverosa?) che aiuterebbe a compensare le difficoltà legate a tempi/modi di preparazione e stimolerebbe la competizione all’interno delle rose.
In questo modo un maggior numero di giocatrici potrebbe mettersi in evidenza. Un dato oggettivamente favorevole per la crescita di un movimento che sta facendo rotta verso il professionismo >>> LEGGI QUI.
Ora la parola passa alla governance della serie A femminile. Nell’interesse del movimento auspichiamo che chi di dovere sia pronto a raccogliere una proposta che, sulla carta e non solo, riteniamo molto sensata.