La lettera aperta indirizzata il 2 settembre scorso alla ct della Nazionale, Milena Bertolini, dal presidente del Napoli Femminile Raffaele Carlino 👉🏽 QUI – al di là degli strascichi polemici che la determinarono e furono poi amichevolmente risolti – consente di aggiornare il discorso sul peculiare modello di club creato dalla società partenopeo.
Si configura nei fatti una valida alternativa alla circostanza, data ormai per assodata, che la Serie A Femminile spetti esclusivamente ai cloni del corrispettivo maschile. Il che, come ovvio, non elude alcune specifiche criticità. Spieghiamoci meglio.
✅ Il Napoli ha dato vita a un azionariato diffuso che annovera ben 20 presidenti di aziende rappresentative di vere e proprie eccellenze del territorio partenopeo. Una connessione virtuosa che corrisponde a un preciso radicamento nel contesto. Tra di loro sono stati eletti i membri del Consiglio di Amministrazione. Tutti, indistintamente, innamorati del calcio femminile e di Napoli.
✅ Un’unità di intenti (che comprende anche gli sponsor di maglia, brand internazionali di assoluto prestigio) per provare a portare il club ai vertici della Serie A, dove una città come Napoli merita di stare.
✅ Il primum movens del ‘modello Napoli femminile’ è dunque la passione, senza alcuno scopo di lucro.
✅ Lo scopo è portare avanti i valori di una volta, quelli il Napoli Femminile applica dal 2004. Ciò significa che 17 anni fa il club era già in campo a combattere per questo movimento, allo scopo di creare entusiasmo attorno al calcio femminile. In questo progetto sono state profuse tante energie e altrettante risorse economiche. Circostanze che meritano la dovuta attenzione da parte del sistema.
➡️ Il modello Napoli Femminile è dunque un modello nuovo e alternativo. Il club azzurro si è fatto carico di una precisa mission ovvero dimostrare che un altro calcio è possibile e che è possibile a Napoli.
➡️ L’organizzazione ha portato la società a frequentare una Serie A Femminile di grande spessore tecnico e popolata nella grande maggioranza da cloni del corrispettivo maschile. La prova provata della bontà degli obiettivi di Raffaele Carlino & Co.
➡️ Uno stato di fatto che si scontra, però, con l’oggettiva carenza delle infrastrutture – già attive a monte – di cui beneficia la componente femminile derivata dal maschile.
➡️ Per rendere questo modello sostenibile nel tempo, considerato il grande radicamento nel territorio che rappresenta il volano per la durevolezza nel tempo di ogni progetto, è fondamentale un aiuto da parte delle istituzioni.
✅ Si tratta in buona sostanza di rendere possibile, anche a modelli calcistici tanto virtuosi, l’operatività logistica che al momento è un’esclusiva dei club femminili cloni del maschile. O no?