Nazionale Femminile: il supporto Rai è stato un ‘flop’ per la crescita del movimento?

La Rai ha puntato molto sulla Nazionale Femminile. Secondo Andrea Fagioli, opinionista di ‘Avvenire, è stato un flop mediatico ➡️ QUI l’articolo completo (02/08/2022).

La Rai ha costruito il palinsesto sulla Nazionale “annunciando partite in diretta e interviste quotidiane, proponendo dieci spot e un docufilm, mandando al seguito una schiera di inviate (dimostratesi non prive di enfasi) per coprire telecronache e commenti tecnici”

È andato tutto dritto o qualcosa è andato storto? Secondo Andrea Fagioli “le cose non sono andate come previsto. In questo senso ci può essere stata una valutazione non corretta sul reale valore della nostra squadra, che si è squagliata di fronte alla Francia e non si è più ripresa. Questo, però, è un discorso che non ci riguarda”

A Fagioli “interessa mettere in evidenza il ruolo avuto dalla televisione, che ha cercato di promuovere il calcio femminile come fosse una battaglia per i diritti civili. E per farlo non ha provato a far capire quanto possa essere bello il calcio delle donne come sport in sé, ma ha cercato di creare dei personaggi”.

C’è anche un’esemplificazione: “L’esempio più clamoroso è quello di Sara Gama, capitana della Nazionale, sulla quale da tempo si è concentrata l’attenzione della tv e che in vista degli Europei è stata ingaggiata per una campagna pubblicitaria di integratori e spesso chiamata per i collegamenti anche all’interno del Tg1 delle 20. Può essere un caso, ma nella partita con la Francia è stata una delle peggiori in campo tanto da finire poi fuori squadra”.

A proposito di Gama e della Rai, Fagioli conclude: “Non crediamo di essere smentiti nel dire che le luci della ribalta televisiva non le hanno giovato e che la televisione ha sbagliato i conti dimostrando a proprio spese che questa non è la strada giusta per valorizzare il calcio femminile”.

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