“Abbiamo molto tempo davanti a noi
per creare sogni che non possiamo
nemmeno immaginare di sognare”
(Steven Spielberg)
Il Centro Storico Lebowski ha sviluppato un importante progetto di valorizzazione sociale e territoriale. Una specie di paradosso nel (deprimente?) panorama del mondo pallonaro italiano. Ha promosso un concetto di calcio legato all’aggregazione delle persone. Un’idea nata nel 2010, con l’intento di dare voce e spazio al cosiddetto calcio popolare. E scusate se è poco.
Il vero fiore all’occhiello del CSL è stata la scelta di puntare forte sul calcio femminile. Nata dal nulla la squadra grigionera è stata promossa, l’anno scorso, dall’Eccellenza alla Serie C. Sotto la guida sapiente di mister Andrea Serrau è stata la prima formazione di un club di cui sono proprietari i tifosi a giocare in un campionato nazionale. Una favola, a dirla tutta.
Il CSL Lebowski Femminile – grazie al sostegno degli organi direttivi del club e di tutti i soci – in virtù dello spareggio vinto ieri con il Portogruaro (nella foto) è riuscito nella missione (im)possibile di mantenere la categoria.
Le magnifiche ragazze in grigionero non sono mai state lasciate sole, neppure nelle trasferte più lontane da Firenze. Grazie a questo sforzo economico e ‘ideativo’, condito da quel filo di follia che da queste parti è presente in quantità industriale, anche l’anno prossimo vedremo la squadra giocare in una categoria nazionale.
I risultati del brand femminile del Lebowski, soprattutto per le strabordanti prestazioni sul campo e per il tantissimo coraggio delle ragazze grigionere, confermano che non stiamo più parlando di una favola. Ma di una vera e propria realtà..
Il calcio e la sua storia insegnano che bisogna sapersi confrontare con se stessi, sempre e comunque. Sfidare in Serie C Femminile club professionistici, contando esclusivamente sul budget e sull’organizzazione messa a disposizione dai circa 1700 socie e soci, è indubbiamente la prova che i miracoli esistono perchè si riesce a farli esistere.
Cosa altro si può aggiungere se non…meno male che il CSL Lebowski c’è!