L’ex ct Milena Bertolini ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera 👉🏿 QUI il testo integrale.
Ne ha approfittato per togliersi alcuni sassolini dalle scarpe, a partire dal polemico comunicato delle Azzurre (non da tutte ma da quasi tutte) diffuso al rientro in Italia dal flop del Mondiale 👉🏿 “Un’autorete pazzesca per il movimento“.
Partendo da una domanda sulla scelta di Andrea Soncin come nuovo ct della Nazionale, Bertolini ha preso spunto per una valutazione molto negativa sull’operato della Figc di Gabriele Gravina in tema di progettualità del calcio femminile e di promozione della Nazionale. In sintesi:
- “A Soncin auguro il meglio. Sento dire che questo è l’anno zero: allora chi ha compiti di governo cosa ha fatto dal 2019 in poi?”
- “Certo oggi c’è il professionismo, importantissimo. Ma la progettualità è un’altra cosa:
– distribuire risorse alla base,
– lavorare sul territorio,
– far crescere le tesserate che si sono fermate,
– incentivare con la premialità a fare il settore bambine”.
- “E la promozione della Nazionale? Noi abbiamo fatto partite in casa in cui erano molti di più i tifosi avversari…”.
- “Da noi manca un progetto che ti faccia pensare che il calcio femminile sia qualcosa di importante a livello culturale. Un problema di testa”.