“Sai chi sono i perdenti? I perdenti sono quelli che hanno
così paura di non vincere, che non ci provano nemmeno”
(cit. dal film ‘Little Miss Sunshine’, 2006).
L’indecorosa estromissione dal Campionato Europeo della Nazionale di Spalletti, per mano di una Svizzera che non batteva gli Azzurri dalla notte dei tempi, segna uno dei punti più bassi del calcio italiano rimasto indietro anni luce – nell’ultimo ventennio – rispetto a tutto il resto del Vecchio Continente.
Una prestazione indegna, che lascia senza parole. Una squadra di ‘perdenti’ a prescindere (come ho scritto nella citazione), guidata in panchina da un allenatore confuso come pochi. Solo Gigio Donnarumma è riuscito a salvarsi da questo orrifico naufragio.
Questa ‘Caporetto’ dovrebbe aprire un capitolo nuovo nella storia del sempre più decadente calcio italiano. Ma, come avviene da molti lustri in qua, non produrrà nessun tipo di significativo rinnovamento. Accade sempre più spesso in Italia, non solo nel calcio, che ‘la montagna partorisce un topolino’.
In questo contesto terrifico, le 33 giocatrici convocate da Andrea Soncin per giocarsi la qualificazione diretta sono già radunate in attesa del duplice confronto che le vedrà opposte a Olanda e Finlandia per conquistare la qualificazione diretta a EURO WOMEN 2025. Un traguardo possibile, ma ancora incerto nei suoi esiti, per evitare la lotteria dei play off che potrebbe finire molto male per noi.
Alla luce di queste premesse chiediamo al ct di scegliere bene quali calciatrici inserire nella distinta da consegnare alla Uefa. Occorreranno ragazze capaci di giocare con il coltello fra i denti. Un’altra prestazione orrenda come quella della Nazionale maschile con la Svizzera, e la conseguente perdita dell’ammissione diretta all’Europeo Femminile, potrebbe avere conseguenze esiziali.
Occorre il coraggio che si mette in campo nelle grandi occasioni. Serve salire sul treno iun corsa della qualificazione diretta per salvare l’onore delle Nazionali Azzzurre. Ci auguriamo che le nostre ragazze si dimostrino in grado di fare una figura ben più decorosa di quella dei loro omologhi maschi. Mai, come oggi, è fondamentale risollevare la testa.
Sarà imprescindibile che le prescelte prendano esempio da Nino…
“Allora Nino mise il cuore dentro le
scarpe e corse più veloce del vento”
(‘La leva calcistica della classe 1968’, Francesco De Gregori)