Andrea Soncin e il suo staff, in un anno e mezzo di lavoro, si sono fatti interpreti di una visione innovativa e futuribile del “calcio delle ragazze“.
Tutto cominciò nel dicembre del 2023. Dopo la vittoria a Parma dell’Italia sulla Svizzera in UEFA Women’s Nations League, il ct sostenne che “non è calcio femminile, è calcio”. Non certo parole di circostanza, ma piuttosto il punto di partenza iconico di una nuova era nell’approccio con la piramide rosa.
I concetti espressi dal ct nell’evento di chiusura del calciomercato a cura dell’A.Di.Se., confermano che Andrea Soncin e il suo staff hanno chiare le specificità e le caratteristiche del movimento femminile. Tanto che l’aspetto relazionale, psicologico e motivazionale del ‘calcio delle ragazze’ dovrebbe essere trasferito anche nel maschile. Perché alla resa dei conti “la voglia di vincere, la passione e gli aspetti tecnico-tattici sono gli stessi”.
L’insediamento sulla panchina delle Azzurre ha dato inizio a un lungo processo di conoscenza, in cui l’obiettivo è stato mettere la persona al centro, non solo le atlete. “Conoscere a fondo le ragazze significa scoprirne i desideri, le ambizioni, le paure, creare un ambiente ideale in cui la gente si sente libera di esprimersi, senza avere paura del giudizio”, parola del ct.
La specificità del femminile è fondamentale per l’avvio del processo di crescita perché, come ha sottolineato Andrea Soncin: “nel nostro paese c’è una cultura che sta migliorando ma che deve migliorare ancora; i numeri stanno aumentando ma ci sono ancora certi freni culturali che rallentano probabilmente il processo”.
Per la crescita del movimento occorrono certamente risorse economiche adeguate, ma anche figure di riferimento come quelle che stanno emergendo nell’ambiente delle Azzurre. E che potranno farne il traino di tutto il movimento a partire dalla base, come è doveroso che sia.
👉🏿 Per riuscire a centrare un obiettivo servono amore e dedizione da parte di chi prende per mano un gruppo. Non a caso Andrea Soncin ha dichiarato che “allenare la Nazionale è qualcosa di unico e impareggiabile”. E lo sta dimostrando con i fatti.