In questi giorni si è molto parlato di Andrea Soncin e della rivoluzione, non solo tecnico-tattica, ma anche ‘semantica’, che sta cercando di portare (faticosamente) avanti nel calcio femminile ➡️ LEGGI.
Il suo sogno è quello di arrivare a una “crescita mano nella mano” ovvero di lavorare in sinergia con tutti gli attori chiamati in causa per alzare il livello del movimento ➡️ LEGGI.
Propositi nobili, da sostenere senza se e senza ma, che la dicono lunga sulle caratteristiche umane del ct. Per di più avvalorati dai risultati ottenuti sul campo delle Azzurre, che non lasciano dubbi sulla bontà e sulla concretezza di un progetto affatto futuribile ma oggettivamente realizzabile.
Soncin è già proiettato sul doppio impegno che attende l’Italia in Nations League a febbraio. Il 21 febbraio la Nazionale gioca a Monza contro il Galles e il 25 febbraio a La Spezia contro la Danimarca. Due appuntamenti importanti, anche in proiezione Campionati Europei (in programma a luglio in Svizzera).
Il ct, durante il suo significativo intervento alla cerimonia di chiusura del calciomercato organizzata dall’A.Di.Se., è stato in qualche modo anche provocatorio: “Perché venire allo stadio? Perché ci si diverte, si vede passione, si vede uno scambio di emozioni uniche”.
“Paradossalmente, se i ragazzi vanno spinti emotivamente, le ragazze bisogna frenarle. Ma è bello anche vivere questo coinvolgimento. Abbiamo voluto fortemente giocare a Monza, piazza importante dove sono passate tante grandi giocatrici, compresa la mia vice (Viviana Schiavi, ndr). Siamo sicuri che la gente ci trascinerà”.
E allora impegniamoci tutti, ciascuno nei modi che gli sono possibili, a non lasciare sole le Azzurre. Questa Nazionale potrebbe essere il trampolino di lancio perfetto per la tanto attesa crescita esponenziale della piramide rosa.
Bisogna impegnarsi tutti insieme per la crescita del movimento femminile. Se non ora, quando?